SUV - ANALISI SURVEY UTILIZZO VITAMINA D

 

La vitamina D fa parte del nostro bagaglio terapeutico oramai da moltissimo tempo, basti pensare che le prime pubblicazioni scientifiche circa l’impiego della vitamina D nel rachitismo e nell’osteomalacia risalgono ai primi decenni del secolo scorso. Successivamente le nostre conoscenze sul ruolo fisiopatologico della vitamina D si sono enormemente ampliate e possiamo ad oggi affermare senza alcun dubbio che essa svolge un ruolo essenziale nel trattamento di determinate condizioni patologiche. L’impiego della vitamina D è andato incontro negli ultimi anni ad un crescente incremento, prevalentemente per correggere condizioni di ipovitaminosi D, oppure nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi, mentre l’uso nelle varie forme di osteomalacia si è rivelato senza dubbio minore. Tuttavia abbiamo anche assistito ad una difformità di comportamento da parte della classe medica nella posologia del farmaco, nella durata della terapia, oltre che nelle patologie da trattare. In questa ottica, nel 2019 è stata pubblicata dall’AIFA la nota 96, che ha cercato, senza dubbio in modo non esaustivo, di mettere ordine in ambito prescrittivo. 

Il progetto SUV ha visto coinvolti sia  Medici di Medicina Generale che Medici Specialisti, l’obiettivo prefissato era quello di avere utili informazioni circa le modalità di utilizzo della vitamina D, relativamente alle sue varie molecole, alle diverse formulazioni di somministrazione ed alla frequenza delle somministrazioni stesse. Si ritenuto opportuno inotre, al fine di una migliore comprensione dell’impiego della vitamina D, avere informazioni circa l’utilizzo della nota 96, cercadano di indagare le motivazioni che inducono la prescrizione ed infine la conoscenza circa il meccanismo d’azione che è alla base dell’efficacia sullo scheletro.

ANALISI SURVEY SUV